Dal 23 al 28 maggio, la 2^edizione di Restituire parola/riprendere parola. Scuola di storia orale nel paesaggio e negli archivi della liberazione dal manicomio. Tra i casi-studio menzionati anche il noto ospedale psichiatrico, della cui antica architettura fa parte anche la Lavanderia a Vapore.
Sono aperte fino al 10 maggio le iscrizioni a Restituire parola/Riprendere parola. Scuola di storia orale nel paesaggio e negli archivi della liberazione dal manicomio, progetto che coniuga lavoro culturale e lavoro sociale, guidata da Davide Tabor e Daniela Adorni. Gli incontri, frutto di un lavoro di ricerca e di rete si svolgeranno a Torino e Collegno nelle date del 23, 26, 27 e 28 maggio.
La scuola è promossa da Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino, AISO – Associazione italiana di storia orale, Associazione per la lotta contro le malattie mentali, cooperativa sociale il Margi- ne, cooperativa sociale La Nuova Cooperativa, cooperativa sociale Progetto Muret in collaborazione con CISO – Centro italiano di Storia Sanitaria e Ospedaliera Piemonte, cooperativa sociale il Sogno di una cosa, cooperativa sociale Chronos, cooperativa Stalker Teatro, Associazione Arcobaleno, Museo Diffuso della Resistenza della Deportazione della Guerra dei Diritti e della Libertà, Città di Collegno, Collegno Fòl Fest e Legacoop sociali Piemonte ed è organizzata nell’ambito dei progetti Memorie che curano. Storia orale del superamento degli ospedali psichiatrici e Patrimoni da curare. Laboratorio di storia visuale sulla Certosa di Collegno (1960-2000) del Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino. È stato chiesto il patrocinio a Città di Torino.
La seconda edizione analizzerà il percorso di restituzione della “voce” agli internati e le diverse forme di testimonianza con cui tali voci sono uscite dall’interno del manicomio, per esaminare il complesso e conttraddittorio rapporto (sociale, di cura, politico, esistenziale) tra il processo di restituzione della parola e quello del riprendere parola, in un gioco di posizionamenti delle diverse soggettività coinvolte, di gerarchie criticate e riviste e di squilibri di potere.
Dopo una prima stagione di lotte iniziate alla fine degli anni Sessanta, nel 1973 fu definitivamente chiuso il primo manicomio torinese, quello di via Giulio, divenuto da metà Ottocento, in seguito all’apertura della sede di Collegno, luogo di internamento totalmente femminile. La sede di Torino, posta nel cuore della città, era arrivata a contare circa 800 ricoverate e il suo smantellamento fu solo uno dei primi effetti della lunga storia della de istituzionalizzazione nella capitale industriale, che conservava all’epoca ancora tre grandi ospedali psichiatrici a Collegno, Savonera (Collegno) e Grugliasco, oltre alle numerose case di cura private. La scuola di storia orale cercherà di raccontare, attraverso la voce dei testimoni, la storia di questa liberazione, iniziata nel 1968 a Collegno e a Torino, durata diversi decenni e che ha riguardato tanti spazi della città in trasformazione, grazie alle numerose esperienze e mobilitazioni capaci di unire dentro e fuori.
La scuola è il tentativo di coniugare lavoro culturale e lavoro sociale ed è dunque aperta a chiunque sia interessato, ma è particolarmente indirizzata a studentesse e studenti universitari, dottorande e dottorandi, ricercatrici e ricercatori, docenti della scuola, professioniste e professionisti del patrimonio culturale, operatrici e operatori sociali e sanitari, personale medico e di cura della persona, operatrici e operatori culturali, bibliotecarie e bibliotecari, dipendenti della pubblica amministrazione, socie e soci di cooperative e di associazioni, archiviste e archivisti, appassionate e appassionati di storia del territorio.