CONCRETO / TROP
CONCRETO
Esito della residenza trampolino di Andrea Costanzo Martini
con i danzatori selezionati dalla call NOD: Anabel Barotte, Elena Francalanci, Vittoria Franchina, Noemi Piva, Federica Siani, Uri Zilberstein
in collaborazione con N.O.D. Nuova Officina della Danza
Il punto focale di interesse del mio lavoro è sempre e comunque il corpo come strumento di esperienza sensibile della realtà che ci circonda. La carne, la pelle, le ossa, i tendini e tutti i tessuti partecipano assieme per cercare di decifrare quello che significa “vivere”. Un modo per cercare di connettersi a questa esperienza è quello di portare l’attenzione su ciò che il fisico sta provando, lentamente abbandonando l’ambizione per ciò che si vorrebbe che il nostro corpo producesse e portandola su altri elementi più concreti. Il piacere degli strati di cellule che si sfregano gli uni contro gli altri, dello sforzo, della tensione e del rilassamento; la gioia del ritmo, del creare musica con il corpo, del dividere e amministrare il tempo come bambini aperti a tutte le possibilità ; l’estasi provocata dalla forza esplosiva dentro di noi e dall’abbandono a forze altre presenti nella stanza. Con i danzatori del progetto, in particolare, vorrei riportare l’attenzione della loro esplorazione sul corpo come risposta ad una generalizzata deriva concettuale della danza alla quale mi trovo ad assistere sempre più spesso specialmente in contesti di formazione. Lungi dal considerare l’astrazione e lo sviluppo di concetti complessi come un qualcosa di negativo vorrei fare emergere il corpo come l’entità pensante e intelligente quale è ; proprio in quanto in estremo ascolto e relazione a ciò che lo circonda.
La coreografia rispetterà e rifletterà questa ricerca fisica che potrebbe vertere, a seconda delle necessità, talvolta sull’improvvisazione, talvolta su materiale coreografico definito e costruito insieme nell’arco delle due settimane di prove.
a seguire
TROP
di e con Andrea Costanzo Martini
video performance Mami Shimazaki
costumi Nir Benita
disegno luci e direttore della fotografia Yoav Barel
musiche Andrea Martini, Natacha Atlas, Marty Robbins
coprodotto e supportato da Pavillon Noir, Aix-en-Provence / Zurich Tanzhaus / MAAT festival Lublin / Suzan Dellal Center / Centrum Kultury w Lublinie / Tmuna Theater Tel Aviv / Hateiva Theater
“Trop è un’opera che si occupa dell’abbondanza e dell’eccesso che ruotano attorno a un vuoto di significato. La straordinaria quantità di informazioni che siamo costretti a processare ogni giorno è forza trainante di questa performance. In che modo manteniamo, o viceversa perdiamo, la nostra sanità mentale se posti di fronte all’incredibile sfida di dipanare il groviglio di dati, parole, immagini e concetti, distinguendo le menzogne dalla verità, in un’epoca in cui praticamente chiunque può far sentire la propria voce attraverso la rete e i social? E ancora, quale posto occupano la danza e il danzatore in tutto questo? La bellezza può ancora essere rintracciata in questa giungla di simboli e di significati svuotati di qualsiasi potere a causa della loro accessibilità?” (Andrea Costanzo Martini)