TECHNE | Valerie Tameu e Francesca Santamaria
Il bando τέχνη – téchne apre a una residenza collettiva di formazione tecnica guidata dal light designer Gianni Staropoli: un percorso intensivo dedicato alla drammaturgia della luce e all’esplorazione della dimensione tecnica, tra strumentazione e possibilità, come aspetto fondamentale del processo creativo. Un percorso di formazione condivisa e collaborativa in cui i partecipanti, a partire da un proprio progetto artistico in divenire, hanno modo di scandagliare visioni e nozioni pratiche relative alle componenti di luce, suono e spazio al fine di leggere e comprendere la tecnica non come elemento da configurare nella fase conclusiva del prodotto artistico, ma come dimensione da pensare in nuce nella fase del processo creativo, come stratificazione della drammaturgia del progetto.
Valerie Tameu | Dove hanno tremato le placche
Ideazione e performance Valerie Tameu
A cura di Johanne Affricot con Spazio Griot
Co-produzione Polo del 900 e Spazio Griot
Musiche Afrorack, Authentically Plastic, Sun Ra
Conculenza Drammaturgica Ilenia Caleo
In conversazione con Cherish Menzo per la parte laboratoriale
“Dove hanno tremato le placche” si presenta come un presagio sfumato che nasce dalla relazione tra il corpo e l’archivio. I pezzi di un archivio imperfetto galleggiano sulla superficie del ricordo e le immagini si concedono allo sguardo del corpo che le contempla. La relazione tra noi e quello che è rimasto si rivela nella danza; è un rituale intimo, non eloquente, che ci pone di fronte all’intimità del confronto e al bisogno del riconoscerci altrove, in un altro tempo e in un altro spazio. Quella che viene agita è la testimonianza di un incontro, un susseguirsi di tentativi di comprensione, elaborazione e rimescolamento delle tracce del passato. “Dove hanno tremato le placche” è anche un gioco di infanzia in cui ci si sintonizza con un tempo ciclico, dove memoria e presagio si confondono nell’immaginazione; un limbo ironico abitato da presenze bizzarre, oggetti reduci della Storia, azioni e parole in cerca di meraviglia.
Valerie Tameu, autrice e performer, dopo una lunga formazione privata nella danza frequenta il corso triennale Modem per danzator3 presso il centro coreografico Scenario Pubblico. Ha collaborato come interprete per diverse compagnie e coreograf3. Si laurea in dance studies presso l’Università degli studi di Torino. Dal 2019 porta avanti progetti di creazione e ricerca: “Cronotopia” con Carovana Smi; “Bodybuilding” con Workspace Ricerca X 2021; “Nebula” con C.U.R.A e La Mama Umbria International di Spoleto;”Metabolo” con Sineglossa; “Dove hanno tremato le placche” a cura di Spazio Griot, progetto in fase di composizione e assemblaggio, già oggetto di una residenza creativa e due aperture pubbliche (Polo del 900, La Pelanda Ex Mattatoio).
Francesca Santamaria | COME SOPRAVVIVERE IN CASO DI DANNI PERMANENTI
di e con Francesca Santamaria
sound Ramingo
light design e tecnica Giovanni Di Capua
produzione CodedUomo
con il supporto di Carrozzerie N.o.t., ATCL Lazio
selezionato per la Vetrina della giovane danza d’autore 2023 – Network Anticorpi XL
“Come sopravvivere in caso di danni permanenti” è una radiografia coreografica. Un referto che svela gli ingranaggi di un organismo corruttibile. È l’attraversamento di un archivio, testuale e sonoro, legato a infortuni e debilitazioni, che indaga il tema del dolore fisico ed emotivo post-trauma. In una sala operatoria asettica e su sonorità che nascono dal ribaltamento de “La morte del cigno” una sequenza di movimento e il corpo di una danzatrice vengono vivisezionati.
Francesca Santamaria è un’autrice e interprete attiva nell’ambito della danza. La sua ricerca pone al centro dell’attenzione il corpo come antenna del presente. Un corpo che capta, destruttura e traduce in movimento i fenomeni del mondo contemporaneo. Il suo percorso autoriale comincia nel 2021 con “Shifting Tools”, lavoro di videodanza vincitore di premi internazionali. Dal 2022 fa parte dell’Incubatore CIMD e nel 2023 comincia lavorare a “Come sopravvivere in caso di danni permanenti”, “Scrolling” e “Tutte le immagini scompariranno” (in collaborazione con Fannibanni’s), i cui studi vengono presentati a Carrozzerie N.o.t., Körper, Piccolo Teatro di Milano e in diversi festival italiani. Nello stesso anno viene selezionata per la Vetrina della giovane danza d’autore. Accanto al percorso autoriale, si occupa di danza anche dal punto di vista teorico. Si laurea in Discipline dello Spettacolo alla Sapienza di Roma con una tesi sulla drammaturgia della danza e partecipa dal 2021 a più progetti con l’ASAC della Biennale di Venezia.