Tre frammenti audio-video miscelano la metafora guida del laboratorio, Dando forma all’acqua e i contenuti del talk “Storie senza archivi e memorie post-coloniali”, all’interno del Festival Dark Matters.
Distruggere, ripulire,
spezzare, rigenerare,
cancellare, vivificare,
distruggere, far emergere,
travolgere, restituire,
risucchiare, mescolare,
sotterrare, specchiare
La metafora dell’acqua, con la molteplicità dei suoi volti, fa risuonare l’abisso oscuro della violenza coloniale e al contempo emergere le domande che possono aprirci al futuro.
Una volta scesi nel cuore dell’abisso, come desideriamo tras-formare ciò che vediamo?
Chi ha diritto all’archivio?
Chi decide chi entra e chi non entra nell’archivio?
Come il rapporto con l’archivio ci tocca?
Da punto di vista ci sentiamo implicati tra passato, presente, futuro?
Come mantenere il potere di scandalo di archivi latenti, di tracce, dei materiali, perché aprano altre possibilità?
Cosa può una istituzione culturale?
Vulnerabili
alle domande,
i corpi in movimento
radicano il sogno futuro,
nella mescolanza
nello sguardo molteplice
nel coraggio di tenere tra le mani
le proprie e altrui rovine.
Cosa raccontano?
I pezzi sparsi
i frammenti occultati,
i silenzi,
in un nuovo assemblaggio
possono creare una nuova narrazione?
Eugenia Coscarella
NOTE:
Questi video e la restituzione sono stati ispirati dal mio rituale mensile di preparazione e tintura con henné, dove le polveri tintorie si trasformano grazie alla mescolanza con l’acqua.
Il processo di preparazione, lavaggio e risciacquo sono stati il set di ripresa dei primi due video.
La documentazione di questi eventi del Festival d’inverno, arrivano ora, a lento rilascio, così come richiede il processo descritto.