11 Ott 2021

Il progetto #oltrelacittà: verso una cultura della partecipazione attiva

Le tendenze, i bisogni e i desideri del pubblico si stanno sempre più decisamente orientando verso la partecipazione attiva, con progetti che hanno recepito questa sensibilità nel campo dello spettacolo dal vivo e delle arti in genere, in un’ottica di welfare culturale, “un nuovo modello integrato di promozione del benessere e della salute e degli individui e delle comunità, attraverso pratiche fondate sulle arti visive, performative e sul patrimonio culturale” (Annalisa  Cicerchia, Che cosa muove la cultura, Editrice Bibliografica, Milano, 2021, p. 215).

Gli obiettivi possono essere diversi: 

# riqualificazione territoriale e rigenerazione urbana;

# attivazione della cittadinanza e partecipazione attiva;

# formazione e integrazione sociale a base culturale;

# progettazione partecipata;

# promozione della salute;

# servizi culturali in contesti periferici.

Sono iniziative che hanno coinvolto grandi città e aree interne, vecchi e nuovi presidi culturali, festival residenze e progetti. Stanno rinnovando le pratiche culturali e forse l’idea stessa di cultura: non più soltanto una nobile attività dello spirito e della mente, ma un processo che coinvolge i cittadini e gli spazi in cui vivono.
Come Ateatro e con il progetto Le buone pratiche del teatro, da vent’anni seguiamo l’evoluzione e l’ascesa irresistibile del rapporto fra teatro, promozione sociale, partecipazione. Tra il 2004 e il 2014, per il saggio Le Buone Pratiche del teatro (FrancoAngeli, Milano, 2014), abbiamo censito oltre 140 esperienze e molte di esse si muovevano in questa direzione. 

Successivamente abbiamo dedicato diversi appuntamenti al teatro sociale e ai progetti partecipativi. Di recente, nella collana ‘Lo Spettacolo dal Vivo’ che seguiamo per Franco Angeli abbiamo ospitato il libro a cura di Claudio Bernardi e Giulia Innocenti Malini Performing the social. Education, Care and Social Inclusion through Theatre

Abbiamo identificato in questo fenomeno uno degli aspetti più rilevanti nella ricerca artistica contemporanea, che ha interessanti ricadute anche sul versante della sperimentazione sociale ed è in grado di creare incontri molto fertili tra professionalità diverse e di dare al teatro motivazioni nuove e rinnovare quelle antiche e profonde.
L’estate del 2021 ha visto la faticosa ripresa delle attività culturali in presenza, soprattutto con eventi all’aperto. La riconquista dello spazio pubblico e di una socialità condivisa, la ripresa del confronto e del dibattito in presenza, sono il presupposto per superare il “confinamento domestico” della pandemia, che ha privilegiato i consumi culturali individuali, collegati alle piattaforme di streaming audio e video e ai social network.

La cultura, in particolare con la progettazione partecipata, ha un ruolo propulsivo nella creazione di capabilities (capacitazioni) e di cittadinanza attiva. Dispositivi come i nuovi spazi culturali, le residenze e i festival, con la loro socialità e l’enfasi sulla dimensione fisica, corporea, oltre che con il rapporto con i territori, offrono strumenti insieme pratici e simbolici per innescare i processi di innovazione e coesione sociale.

L’azione #oltrelacittà costituisce un’occasione ulteriore di riflessione su queste pratiche di partecipazione «ai tempi della pandemia» e vuole indagare questo fenomeno in un’ottica di promozione, studio e divulgazione. La tappa di Torino e Collegno, Riqualificazione e partecipazione: metodi, pratiche e prospettive, a cura di Stefania Minciullo e Giulio Stumpo con la collaborazione di Alessandra Rossi Ghiglione e Filippo Tantillo, vuole riflettere sul rapporto tra progettualità e sostenibilità, per impostare le basi di una politica culturale che sappia accogliere, promuovere e valorizzare le realtà che operano in questa direzione.

Nella prima giornata, nel pomeriggio di domenica 17 ottobre allo Spazio BAC, verranno presentati e discussi i risultati dell’analisi comparativa condotta in questi mesi su alcune tra le realtà più interessanti del settore da un gruppo di lavoro guidato da Giulio Stumpo, Stefania Minciullo e tre giovani Under 28 che hanno intrapreso un percorso formativo con l’associazione.

Le realtà che hanno preso parte allo studio e che saranno presenti a Torino sono:

● Centro IAC (Matera)

● Civico Trame (Lamezia Terme)

● Collettivo Amigdala (Modena)

● Industria scenica (Vimodrone)

● Lavanderia a Vapore (Torino)

● Melting Pro (Roma)

● Minima Theatralia (Milano)

● Teatro Biblioteca Quarticciolo (Roma)

● Teatro Povero di Monticchiello

● Tib Teatro (Belluno)

I risultati di questo incontro forniranno lo spunto per la discussione del 18 ottobre, presso la Lavanderia a Vapore. Operatori e curatori di nuovi spazi e nuovi progetti, docenti, amministratori, studiosi e critici, cercheranno di delineare le condizioni necessarie per una efficace politica culturale della partecipazione.

Hanno assicurato la loro partecipazione, tra gli altri: Sandra Aloia, Giorgio Andriani e Antonino Pirillo, Micaela Casalboni, Patrizia Cuoco, Luca Dal Pozzolo, Francesco De Biase, Fabrizio Fiaschini, Mimma Gallina, Giulia Innocenti Malini, Maria Luisa Mattiuzzo, Luca Mazzone, Matteo Negrin, Davide Lorenzo Palla, Elina Pellegrini, Oliviero Ponte di Pino, Alessandro Pontremoli, Alessandra Rossi Ghiglione.

L’incontro aperto sarà trasmesso in streaming sulla pagina facebook di ateatro

L’azione #oltrelacittà è curata dalla Associazione Culturale Ateatro nell’ambito del progetto Le Buone Pratiche della Ripartenza. È realizzato in collaborazione con Fondazione Piemonte dal vivo, SCT Centre – Università di Torino, Teatro Libero di Palermo, Teatro Biblioteca del Quarticciolo, con il contributo di Fondazione Cariplo e il sostegno del Ministero della Cultura e del Comune di Manciano.

La prima indagine ha portato all’appuntamento delle Buone Pratiche al Teatro Biblioteca Quarticciolo di Roma, il 23 marzo 2021, sul tema Cultura Territori Comunità.

Nel corso della giornata, a cura di Mimma Gallina e Oliviero Ponte di Pino con il coordinamento di Stefania Minciullo, sono state presentate diverse esperienze e progetti da tutto il territorio nazionale.

Successivamente, in una intensa due giorni curata da Elina Pellegrini, il festival A Veglia a Manciano ha accolto due incontri, il primo dedicato a Comunità, sostenibilità, energie creative, il secondo a Spettacolo dal vivo e turismo – Strategie e strumenti di incontro.

Mimma Gallina e Oliviero Ponte di Pino, associazione culturale Ateatro

e
Appunti per una comunità che Danza

LAVANDERIA A VAPORE