COREOFONIE – LE SACRE

ideazione e coreografia Raphael Bianco
assistente alle coreografie Elena Rolla
maître de ballet Vincenzo Galano
con Elisa Bertoli, Vincenzo Criniti, Cristian Magurano, Alessandro Romano
concept musicale Gianluca Verlingieri, Simone Conforti del METS – Dip. Musica Elettronica e Tecnica del Suono del Conservatorio di Cuneo
supervisione tecnica e artistica Simone Conforti
realizzazione tecnica e artistica Cristina Mercuri, Simone Giordano, Simone
COMPAGNIA EGRIBIANCODANZA
Il Giardino delle Sculture Fluide di Giuseppe Penone è indubbiamente uno dei luoghi più straordinari del complesso della Venaria Reale. L’intervento artistico pensato da Compagnia EgriBiancoDanza e METS sottolinea tale eccezionalità con un progetto spiccatamente site-specific, basato proprio sul concetto di fluidità e di continuità di simboli e materiali che lo stesso Penone ha posto in essere tra le opere del giardino. La performance è pertanto da intendersi come un percorso che prevede inizialmente l’attraversamento da parte del pubblico – opportunamente scaglionato e distanziato – di Chiaroscuro, il bosco di betulle himalayane la cui bianca corteccia richiama il marmo delle sculture limitrofe, e – successivamente – lo stazionamento del pubblico nelle aree antistanti le opere Pelle di Marmo e Anatomia, teatro dell’azione coreutica. Tale eccezionale quinta scenografica amplifica il rapporto, tanto caro a Penone, tra materia (il marmo di Carrara, nelle sculture, ma anche la materia sonora, nella performance) ed essere umano, grazie ai danzatori della Compagnia EgriBiancoDanza, che reagiscono estemporaneamente ad una destrutturazione musicale elettronica de Le sacre du printemps realizzata dai compositori METS, associando tali frammenti stravinskijani a diverse gestualità coreografiche spesso imprevedibili nella loro sequenza e direzione, frutto anch’esse di un analogo processo di de-composizione di una coreografia pre-esistente per Le sacre, opera di Raphael Bianco.
Il connubio tra materia ed essere umano non si declina tuttavia soltanto nell’azione coreutica innescata dal suono, ma è centrale nella destrutturazione stessa della partitura stravinskijana, determinata infatti ad ogni ripresa della performance dall’interattività del pubblico stesso – e quindi da altri esseri umani che “comporranno” ordine e natura dei frammenti musicali prima ancora che la stessa performance abbia inizio, transitando all’interno del bosco di betulle per raggiungere l’area della performance, e lasciando in tal modo memoria di questo passaggio – sempre diverso – in un sistema di sensori wireless appositamente predisposto; memoria che poi ridisegnerà ogni volta una nuova partitura sonora per i ballerini, in modo che ciascuna performance sia unica e diversa dalle altre. Oltre a essere il luogo dove l’azione del pubblico rimodella la partitura per i danzatori, il bosco stesso è a sua volta una partitura musicale, nel senso che è sonorizzato diffusamente da un soundscape preregistrato che accompagna il passaggio del pubblico prima della performance, sempre secondo un concetto di fluidità tra diversi materiali sonori: suoni naturali che mutano in trame stravinskjiane lungo il percorso tra le betulle, man mano che ci si avvicina all’area della performance, ancora una volta in risonanza con la fluidità pensata da Penone tra le varie opere del giardino.

The event is finished.

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Data

02 Giu 2021
Expired!

Ora

2:30 pm

Luogo

Reggia di Venaria
Venaria Reale
INFO E BIGLIETTERIA

per assistere agli spettacoli è sufficiente il biglietto di ingresso ai Giardini della Reggia di Venaria www.lavenaria.it

Stagione

Quello che ci muove
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Compagnia EgriBiancoDanza
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