WHATEVER I AM / LET IT BE SEEN
movimento e scrittura Giorgia Ohanesian Nardin
contributi alla scrittura Giulia Crispiani, Noura Tafeche, serafine1369
suono e video F. De Isabella
disegno e manifattura costumi Max Simonetto naturaviolenta
disegno del set Max Simonetto naturaviolenta
disegno luci Giulia Pastore
consulenza al movimento Elena Giannotti
cura e produzione Giulia Traversi
Un’elegia, una preghiera, un canto liturgico per tutto quello che sta tornando alla Terra, per essere trasformato. Una comunanza con gli spiriti, un modo elementare di stare nel corpo. Whatever I am / let it be seen riprende la dimensione esperienziale della danza, l’importanza centrale di ciò che è effimero e catartico. In un momento in cui siamo chiamati a sentire più che mai il peso schiacciante di ciò che non può essere più, l’artista si rivolge al corpo e alla sua esperienza, ancorando una percezione sensibile e necessaria, trasformativa e partendo dalla danza come pratica inspiegabile, ingiustificabile, percepibile e vivibile e attraversabile. Il lavoro Invita il pubblico a fare lo stesso: ad attraversare il momento esatto della performance accogliendone l’offerta di rilascio.
Giorgia Ohanesian Nardin è artista italiana di discendenza armena che pratica nei contesti della danza e della performance dal vivo. Il suo lavoro si manifesta in movimento video, testo, coreografia, suono, raduni e tratta della relazione tra danza, divinazione e scrittura; della geografia e dell’opposto di appartenere; del fetish per il linguaggio, le sue politiche e i suoi numerosi attriti. Dal 2018 tiene regolarmente Pleasure Body, spazio di facilitazione a pratiche e conversazioni legate al piacere e al riposo.
